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Cittadinanza italiana: uno spettro si aggira per l'America Latina, l'abolizione dello ius sanguinis



Uno spettro si aggira per l’America Latina, parafrasando il titolo di un libro di Karl Marx e Friedrich Engels: “Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo”. È lo spettro della paventata modifica della legge 91 del 1992 sulla cittadinanza italiana, basata sullo “ius sanguinis” (è cittadino italiano chi discende da cittadino italiano), che consente, appunto, ai cittadini stranieri, in particolare sudamericani, discendenti da avi italiani, di ottenere la cittadinanza italiana, per introdurre la cittadinanza basata sullo “ius soli” (è cittadino italiano solo chi nasce in Italia).

La gran parte della stampa brasiliana dice, infatti, che “il primo governo di estrema destra dopo Benito Mussolini”, guidato da Giorgia Meloni, “leader del partito neofascista Fratelli d' Italia”, con “un'ideologia ultraradicale, nazionalista ed euroscettico”, è contro gli immigrati e che, pertanto, i processi giudiziali per ottenere la cittadinanza italiana da parte di Brasiliani discendenti da avi italiani da ora in poi saranno più difficili, se non impossibili.

Ora, senza voler fare una difesa d’ufficio della Meloni, va chiarito che la neopresidente del Consiglio non è contro gli immigrati tout court ma solo contro l’immigrazione clandestina, non è neofascista e né lo è il partito Fratelli d’Italia, che si autodefinisce un partito conservatore, e le prime iniziative governative lo stanno a dimostrare. La Meloni ama citare, come propri autori di riferimento, maestri del pensiero conservatore come Roger Scruton (1944-2020) o Gustave Thibon (1903-2001) o John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), noto per essere l’autore di best seller di genere fantasy come “Il Signore degli Anelli, “Lo Hobbit” e “Il Silmarillion”.

Quanto alla difficoltà per ottenere la cittadinanza italiana, denunciata dai media brasiliani, sino ad ora gli unici disegni di legge (DDL) di riforma della legge 91 del 1992 attualmente giacenti in Parlamento per introdurre lo “ius soli”, sono del PD (Partito Democratico), che è in netta minoranza in Parlamento, per cui i brasiliani che reclamano giustamente il diritto di avere il passaporto italiano in virtù dei loro ascendenti italiani sulla base della legge vigente possono dormire sonni tranquilli. Infatti, la Meloni si è più volte espressa contro lo “ius soli” e in difesa dello “ius sanguinis” e ha ricordato che la legge che ha consentito ai cittadini italiani discendenti da avi italiani e residenti all’estero di godere dell’elettorato attivo e passivo alle elezioni politiche italiane (vale a dire di votare e di essere eletti al Parlamento) è opera di un governo di centrodestra.

Pertanto, per i prossimi cinque anni, tanto dura una legislatura in Italia, non ci sarà alcuna modifica della legge vigente.

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