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Medici specializzandi: la Corte UE azzera la Cassazione


Giudicando su domanda in via pregiudiziale della Corte di Cassazione italiana, che aveva chiesto lumi sulla interpretazione della direttiva n. 82/76/CEE, che introduceva l'obbligo, per gli Stati membri, di stabilire l'entità della retribuzione per i medici specializzandi con propria legge entro il 1982, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sentenza del 24 gennaio 2018, emessa nella causa C-616/16, ha stabilito che:

a) la direttiva 82/76/CEE si applica a tutti i corsi di formazione specialistica, sia a tempo pieno che a tempo ridotto iniziati a partire dal 1982, anno di emanazione della direttiva europea;

b) pertanto i medici specializzandi che hanno partecipato a detti corsi devono essere adeguatamente remunerati dallo Stato italiano;

c) ciò a prescindere dal recepimento temporale della direttiva nell'ordinamento interno italiano;

d) la quantificazione della remunerazione va effettuata dal giudice mediante l'interpretazione di ulteriori norme di diritto nazionale;

e) ove ciò non sia possibile, l'omesso recepimento della direttiva dovrà essere considerato quale inadempimento dello Stato, con la conseguenza che lo stesso dovrà risarcire i singoli specializzandi con remunerazione per lo meno pari a quella prevista dalla successiva normativa di trasposizione della direttiva (euro 21.000,00 all'anno, Dlgs 257/91);

f) trattasi di debito di valore, che quindi va rivalutato, e non di valuta;

g) ne deriva che deve farsi riferimento, nella quantificazione del risarcimento, alla prima norma di attuazione, seppur tardiva, della direttiva europea, vale a dire al Dlgs 257/91, che stabiliva un risarcimento non inferiore ad euro 21.000,00 all'anno, oltre interessi e rivalutazione, e non già, come statuito da alcune sentenze della Cassazione, alla successiva legge 370/99, che stabiliva un indennizzo forfettario di appena euro 6.000,00, escludendo la rivalutazione;

i) implicitamente, la Corte UE prende posizione anche in ordine alla questione della prescrizione, che non è mai scattata, tenuto conto che l'Italia non ha mai dato completa attuazione alla direttiva.

Pubblichiamo per esteso la importante sentenza C-616/16 della Corte UE del 24 gennaio 2018 sui medici specializzandi.

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